martedì 18 ottobre 2011

I colori: come si ricavano?

Quello dei colori è un argomento davvero vastissimo, che probabilmente verrà ripreso più volte.
Nel post precedente, però, facevo presente che alcuni indiani d'America ricavavano dall'albero della Maclura Pomifera un pigmento giallo detto "morina".
Ma come avviene l'estrazione di tale colore?
Il sito www.kyocashmere.it tratta l'argomento, e spiega che il legno (in particolare le radici) viene sminuzzato e triturato molto finemente, lasciandolo poi macerare in acqua calda.
Il giallo non è certo l'unico colore di origine vegetale, ne esistono milioni. Il primo colore mai esistito ed utilizzato è stato


il nero, derivato dal carbone di legname bruciato, ed ancor ora viene ricavato bruciando, macinando e setacciando ramoscelli di vite.
Molti altri colori erano conosciuti già in antichità, come la porpora ottenuta dai Fenici e su cui hanno basato la loro florida attività di commercio. Tale pigmento veniva ricavato da alcuni molluschi della famiglia dei Murici (Bolinus Brandis - Murex Brandis), che abbondano in tutto il mediterraneo.
La tecnica di estrazione viene descritta nel sito www.romanhideout.com:
"Vengono tagliati i murici e con le forbici si staccano le borse che contengono l’umore porporigeno. Con esse e con il liquido che contengono si fa una poltiglia, che viene fatta asciugare all’aria finché non diventa violetta e disseccata, per poter poi, essere polverizzata e conservata in appositi contenitori. Successivamente, si lava ripetutamente con acido acetico cristallizzabile, il quale discioglie la porpora. Ottenuto ciò, si diluisce con molta acqua, sino a diventare lattiginosa e quasi scolorita. Infine viene agitata con il cloroformio, che separa la porpora dal liquido acquoso.
Dopo un lungo riposo il cloroformio si raccoglie sul fondo del vaso, di colore azzurro o violetto a seconda della quantità di porpora che contiene. Con un imbuto si divide il cloroformio con la soluzione acquosa, poi si filtra ed infine evapora ad una temperatura di 25°. Cio che rimane dall’evaporazione è un composto solido, cristallino, di colore azzurro con riflessi metallici, mentre sul fondo della capsula rosso ed amaranto. È questa la famosa PORPORA
."
Sullo stesso sito viene anche riportato un passo di Plinio che descrive sia l'animale che le antiche tecniche di estrazione del colore.
Con il tempo le tecniche si son raffinate, e si son cominciati a ricavare colori da metalli e minerali come il verde dal carbonato di rame (ottenuto facendolo precipitare dall'unione di solfato di rame, calce e carbonato di potassa - www.frammentiarte.it), il giallo dallo zolfo o il vermiglione, ottenuto inserendo, in un recipiente di coccio ben chiuso con argilla, 50% di zolfo e 50% di mercurio, fatti scaldare con della chiara d'uovo ed in seguito lavati con zolfo e acqua (appunti della facoltà dei Beni Culturali dell' Università della Tuscia).
Sarebbe divertente tornare indietro di qualche anno e imparare a produrre da sé i propri colori, anche se comunque comporterebbe numerosi ed importanti rischi, dato che mercurio e piombo (presente in moltissimi colori) sono dei metalli pesanti altamente tossici, costati la vita a chissà quante persone, molti dei quali grandi artisti (ma anche semplici imbianchini) durante i secoli.

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