mercoledì 7 dicembre 2011

La puccia: origini ed... ecco la mia!

Piccolo post folkloristico divulgativo.
Il giorno precedente alla festa dell' Immacolata, ovvero il 7 Dicembre, nella zona di Gallipoli è tradizione "digiunare". La parola "digiunare" è volontariamente racchiusa tra le virgolette, dato che il pasto, nato originariamente come un semplice panino secco con poche olive, è stato ormai sostituito da una puccia che varia di peso tra i 250g (nu quartu) ad 1 kg. E' da notarsi come ogni commensale abbia diritto ad almeno una intera puccia ripiena.
L'origine del nome puccia...

sembra derivi dalla parola latina "buccellatum", termine che indicava il pane utilizzato dai militari romani.
La farcitura della "Puccia Caddhipulina®"era fatta di soli capperi acciughe e poco olio, ma ora viene riempita con ogni ben di Dio.

Nella mia famiglia, ad esempio, è tradizione condirla così:
I° strato: fettine di burro sottili spalmate sul fondo della puccia.
II° strato: acciughe sott'olio piccanti.
III° strato: pomodori di "pendula" sbucciati e conditi con olio e sale.
IV° strato: capperi.

V° strato: tonno sott'olio in scatola.

Alla faccia del digiuno.

3 commenti:

  1. a casa mia si direbbe: "BENATICA"!!!
    vorrei fare un accenno storico religioso sull' arcaica tradizione altrimenti non si spiega il perchè del "digiuno".
    ruota tutto intorno alla tradizione cristiana e alle sante celebrazioni che precedono il natale. le devote mogli e madri non potevano preparare il pranzo per le famiglie perchè si dovevano recare a pregare per onorare l'Immacolata Concezione e seguirne la statua per tutto il paese durante la processione della "'Mmaculata" che si svolge ancora oggi il 7 dicembre.
    quindi lasciavano in tavola quello che meglio poteva conservarsi: un pane caldo farcito di solo olio, capperi ed alici sotto sale.
    la sera, quando la processione fosse rientrata, avrebbero preparato ogni ben di Dio, a partire dalle pittule per finire con? vediamo se lo sapete.......

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  2. Quando si dice: "le meraviglie del Salento..."
    In un raggio di pochi km, questa terra ci regala una varietà di tradizioni eccezionale. A Galatone, la puccia e' un piccolo panetto di farina di grano duro "intarsiato" con olive nere. La semplicità degli ingredienti e' il simbolo della purezza e della verginità (che rimanda a quella dell’Immacolata). Fondamentale nel giorno della vigilia sono le PETTULE, infatti "Te la Mmaculata, la prima pittulata." Anche qui, la variante Calatunese rende giustizia ai palati, con una pittula rigorosamente larga, irregolare e "col buco"!

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  3. @Davide: non conoscevo quest'altra origine, e... Con cosa finiva il pranzo? Non penso con i purciaddhuzzi...

    @Pinda: altra interpretazione della puccia a me sconosciuta, così come le pettole "mentos" (quelle con il buco!), che però da qualche anno apprezzo molto ;)

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